La Carbonaia
verrĂ allestita da antichi Carbonai nel prato della Fiera
La Fiera Agricola

a partire dalla settimana precedente, nel prato della Fiera, verrà allestita da antichi Carbonai, “la Carbonaia” che brucerà a fuoco lento fino alla apertura e al recupero del carbone previsto per il giorno 1°Maggio 2011 con commento dell'avvenimento e spiegazione di questa antica tecnica di produzione del carbone.
Ma cos'è la Carbonaia?
Quella della carbonaia era una tecnica usata in passato in gran parte del territorio alpino, subalpino ed appenninico, per trasformare la legna, preferibilmente di faggio, ma anche di abete, larice, frassino, castagno, cerro, pino e pino mugo, in carbone. Questa tecnica ha subito dei piccoli cambiamenti nel corso dei secoli, ma sempre, ha mantenuto la sua forma di montagnola conica, formata da un camino centrale ed altri cunicoli di sfogo laterali, usati con lo scopo di regolare il tiraggio dell'aria.
Il procedimento di produzione del carbone si può dire che sia una combustione imperfetta del legno, in quando avviene in condizioni di scarso ossigeno. La carbonaia, assunse in passato un importante ruolo, dal momento che il carbon fossile era raro. Fin dal Medioevo il carbone da legna era impiegato, grazie al suo alto potere calorifico, nelle professioni artigiane come quelle dei fabbri, spadai, orafi ecc., nelle miniere per la riduzione del ferro e nella produzione del vetro. La cenere della carbonella era trasformata in lisciva per il lavaggio della biancheria.
La presenza di carbonaie era consistente e diffusa anche in tutto il territorio montano nazionale: lungo l’Appennino Settentrionale e Meridionale e nelle relative zone collinari.
La preparazione del legname
La prima fase del lavoro consisteva nella preparazione della legna. I carbonai tagliavano gli alberi, generalmente nel periodo di luna calante, in una parte di bosco loro assegnato, rispettando alcune disposizioni di legge che prevedevano un diradamento delle piante e non un esbosco. Un documento storico della fine dell'800 così recita: "... La legna di faggio per fare carbone deve provenire dai tagli di diradamento eseguiti nelle giovani faggete e dai materiali di scarto." Dopo la diramatura del legname, questo veniva portato ad una lunghezza di circa un metro e, dopo 10-15 giorni di essiccazione veniva trasportato nella piazza da carbone Replica Louis Vuitton .
La piazza da carbone
Queste piccole aie erano disseminate nei boschi a distanze abbastanza regolari e collegate da fitte reti di sentieri. Dovevano trovarsi lontane da correnti d'aria ed essere costituite da un terreno sabbioso e permeabile. Molto spesso, visto il terreno scosceso dei boschi, erano sostenute da muri a secco in pietra. In queste piazzole si ritrovano ancor oggi dei piccoli pezzi di legna ancora carbonizzata. Esse venivano ripulite accuratamente durante la preparazione del legname.
La costruzione della Carbonaia
Stabilito quale doveva essere il centro della carbonaia, la legna veniva disposta in cerchio. Per favorire la carbonizzazione, il legname più grosso doveva essere spezzato. Tre pali di legno, alti circa 2-3 metri, venivano piantati saldamente nel terreno. Questi pali erano tenuti insieme da due cerchi formati con dei rametti. È proprio da questo centro che iniziava la cottura della legna.
Solo dopo aver piantato e legato i pali, i carbonai iniziavano a costruire la carbonaia, sistemando interno ai 3 pali prima la legna più grossa (in quanto richiedeva più cottura), poi quella più sottile, in modo da lasciare il foro centrale libero per sistemare poi le braci. La legna veniva ben stipata, per evitare interstizi areati che potevano compromettere la riuscita della cottura. Tale sistemazione richiedeva 2 giorni di lavoro, svolto con una metodica affinata sempre più dall'esperienza e da una tradizione secolare. Una volta conclusa la posa, la carbonaia assumeva la tipica forma conica arrotondata con un raggio di base di 2-3 metri.
Seguivano altri due giorni di lavoro per la copertura. Nella parte in basso, si collocavano a mo' di cintura rami di abete rosso. La parte più in alto veniva invece ricoperta da un alto strato di foglie secche ripulite dai rametti. Questo strato di foglie doveva essere di 8-10 cm. Particolare cura si doveva avere nel ripulire più volte al giorno la zona della piazza che ospitava la carbonaia. Il rivestimento di foglie veniva a sua volta ricoperto di terriccio ripulito dai sassi, allo scopo di isolare la legna dall'aria.
La cottura del carbone
Nella fase di cottura servivano due pali, uno più sottile per aprire dei fori di respiro, ed uno più grosso, usato quando si imboccava (ovvero riempire) la carbonaia. Acceso un fuoco per preparare le braci, si poteva aprire la bocca della carbonaia, che veniva imboccata con dei piccoli pezzi di legna e poi avveniva l'accensione mettendo nella bocca numerose braci.
Ai piedi della carbonaia si aprivano dei fori di respiro ad un metro di distanza l'uno dall'altro, che dovevano rimanere aperti per tutti i 13-14 giorni di cottura. Dopo qualche ora dall'accensione, quando il fumo usciva copioso, si alimentava il fuoco con nuova legna che doveva essere ben pressata con il palo più grande. Si chiudeva quindi la bocca ed il fumo a questo punto doveva uscire, dai fori in basso.
Per 4-5 giorni la carbonaia veniva alimentata in questo modo giorno e notte, finché una consistente fiammata alla sommità annunciava l'avvio definitivo del processo di carbonizzazione. La cottura iniziava nella parte in alto della carbonaia, per questo i carbonai aprivano dei fori con il bastone sottile, fori che venivano poi chiusi ed aperti via via più in basso per spostare la zona di cottura.
Dopo una decina di giorni la carbonaia assumeva un aspetto diverso: il terriccio di Omega Replica watches copertura diventava nero e le dimensioni si riducevano notevolmente; anche i fumi che uscivano dai fori assumevano un colore diverso. In questa ultima fase di cottura l'alimentazione della carbonaia avveniva ai lati dove si creavano degli affossamenti e non più dalla bocca perché oramai inesistente. Per una carbonaia di 100 quintali ci volevano 8 quintali di legna per alimentarlo. Nel corso della carbonizzazione la legna diminuiva del suo volume del 40% e del suo peso dell'80%. Proprio per questo il carbonaio negli ultimi giorni doveva prestare molta attenzione affinché non si creassero dei vuoti d'aria all'interno che avrebbero potuto provocare l'incenerimento della carbonaia. Per evitare ciò doveva batterlo con il grosso bastone. In base al colore del fumo che fuoriusciva dai fori laterali, il carbonaio poteva vedere l'andamento della combustione: solo quando il fumo era turchino e trasparente il carbone era pronto.
Lo stoccaggio
A cottura ultimata si iniziava la fase della scarbonizzazione che richiedeva 1-2 giorni di lavoro. Per prima cosa si doveva raffreddare il carbone con numerose palate di terra. Si procedeva quindi all'estrazione spegnendo con l'acqua eventuali braci rimaste accese. La qualità del carbone ottenuto variava a seconda della bravura ed esperienza del carbonaio, ma anche dal legname usato. Il carbone di ottima qualità doveva cantare bene, cioè fare un bel rumore. Infine il carbone, quando era ben raffreddato, veniva insaccato e trasportato dai carrettieri verso la pianura per essere venduto. Di questo carbone si faceva uso sia domestico che industriale.
Le differenze territoriali
La procedura di produzione del carbone per mezzo della Carbonaia era identica in tutta la penisola, ma tante sono le differenze locali nella toponimia e le usanze legate a questa tecnica. Grossomodo la tipologia delle carbonaie era identica dappertutto, certo è che questa importante attività era legata al taglio dei boschi e, certamente, il carbone è stato un combustibile con cui per secoli è stato possibile trasformare i minerali ferrosi in ferro di alta qualità. Perciò, questi costruivano le carbonaie in luoghi soprelevati e con appositi condotti facevano defluire i liquami bituminosi in serbatoi, vasche o fosse comunicanti tra loro, scavate nel terreno o rivestite di argilla e mattoni. In assenza di aria nel primo serbatoio, venivano bruciati perchè fossero convertiti in pece, fatti poi passare nel secondo; qui si lasciavano raffreddare per solidificare al fine di essere poi messi nei contenitori idonei al trasporto.
Il compito del Carbonaio
Un antichissimo mestiere che si perde nella memoria e nel tempo è senz’altro quello del carbonaio. Per numerosi secoli fino ai primi del '900, i boschi italiani furono luogo di lavoro per molti di questi "artisti del fuoco".
Il compito del carbonaio era quello di verificare se il posto fosse ben arieggiato; maggiore era il riparo, minore era la possibilità che si verificassero correnti d’aria che avrebbero fatto bruciare piuttosto che carbonizzare la legna. Indispensabile era anche la presenza di corsi d’acqua per spegnere focolai e incendi indesiderati e, certamente, non rari. Anche la vicinanza a strade e sentieri era da preferire, in quanto rendevano più facile e meno dispendiosa la raccolta della legna ed il trasporto del prodotto ottenuto dopo il processo di carbonizzazione.
Una volta individuato il posto in cui costruire la carbonaia, si sceglieva il punto centrale per poi passare alla misurazione dei passi necessari sulle rette perpendicolari che da esso si dipartivano; oppure si fissava al centro un picchetto e, con una corda legata ad una piccola asse, si incominciava a tracciare una circonferenza, avente per raggio le misure prese in precedenza utilizzando un pezzo di fune. In una radura potevano essere costruite anche fino a 10 o 15 piazzole, in dipendenza e proporzione alla circonferenza delle diverse carbonaie, al numero di addetti, alla replica watches durata della stagione lavorativa e alle quantità di legna disponibile; in caso di presenza di asperità del suolo, il carbonaio spianava la superficie su cui eseguire le varie operazioni relative alla carbonizzazione.
fashion mulberry bags online|mulberry uk|mulberry bags|louboutin uk for sale
Un altro aspetto da considerare in questo mestiere era l’abilità che il carbonaio doveva avere, considerati anche i rischi che derivavano da tale lavoro. Rispetto al passato, il sistema più recente di costruzione delle carbonaie, con la portella disposta sulla parte anteriore nella parte alta della carbonaia, se pure dava meno rendimento nella produzione di carbone, evitava le tante morti per asfissia che in passato erano molto più frequenti.
Best watches omega seamaster|rolex daytona|rolex day date|rolex replica swiss replica watches
Articolo inserito il 13/04/2011