D’orgoglio e di fatica
Mestieri a Varano de’ Melegari dal 1900 al 1972
Memorie Varanesi

Un mondo immenso ci è comparso davanti. Ne abbiamo raccolto i rumori, i profumi, i silenzi e le grida, i pianti e le gioie; solo in parte, solo le spigolature ma, speriamo, di averne rivelato l’anima, la dignità, la compostezza.
La prima emozione è un grazie grandissimo ed affettuosissimo a tutti voi che ci avete aperto le case, i cassetti, la memoria ed il cuore. Un grazie altrettanto grande anche a tutti coloro che lo avrebbero fatto se coinvolti. Non mancherà in futuro l’occasione seppure già da oggi, tanti sono presenti nel cuore di queste pagine senza parzialità di nessun genere.
È una raccolta di testimonianze dirette che sono state solo limate nei giudizi sulle persone.
Tra gente che lavora ci si capisce al volo senza salamelecchi né smancerie né cattiverie.
Il lavoro, ogni lavoro, ha la sua dignità e merita tutto il rispetto. Non merita rispetto chi imbroglia, chi sfrutta, chi non sta al proprio posto, chi fa il furbo; non merita rispetto il disfattista come il troppo servo. Il lavoro è una faccenda seria; queste memorie raccontano, appunto, di questa “serietà” del lavoro, ma raccontano anche di come il lavoro non s’affronta per prevaricare tutti gli altri. Il lavoro, la fatica, l’orgoglio, sono patrimonio comune dei varanesi come forte è lo spirito d’appartenenza ad una stessa comunità.
Credete a noi; è stata una scoperta meravigliosa e la fine di questo lavoro ci lascia con il groppo in gola.
L’anima di questo mondo tumultuoso, in un secolo di grande fermento, ci è apparsa davanti in tutta la sua forza e la sua dignità e ci ha mostrato gli anni in cui il lavoro a Varano non rappresentava solo una mera necessità economica ma una conquista di indipendenza, una libertà, la base su cui progettare il proprio futuro.
Articolo inserito il 01/01/2009